Chiudono filiali di Credit Agricole a Carrara e Barbarasco
04-12-2025 14:35 -
MASSA CARRARA - Il fenomeno della desertificazione bancaria, in atto da anni su scala nazionale, continua a colpire anche il territorio apuano. Questa volta è Crédit Agricole Italia che, nell’ambito della riorganizzazione delle proprie filiali, avrebbe previsto una nuova fase del piano di razionalizzazione destinata a coinvolgere due sportelli storici della provincia: la sede di via Roma a Carrara e la filiale di Barbarasco, nel comune di Tresana.
L’agenzia di via Roma rappresenta da decenni un punto di riferimento per privati e imprese del centro cittadino. Lo sportello, già appartenuto alla storica Cassa di Risparmio di Firenze, passato successivamente a Carispezia e infine confluito in Crédit Agricole nel 2019, ha svolto negli anni un ruolo centrale per commercianti, professionisti e residenti dell’area.
Ancora più delicata è la situazione a Tresana, dove la filiale di Barbarasco — unico sportello presente sul territorio comunale — risulta destinata alla chiusura nel corso del 2027. Una perdita che rischia di lasciare priva di servizi bancari un’intera comunità, soprattutto per quanto riguarda le operazioni di base e la consulenza a favore della clientela meno abituata ai canali digitali.
Le banche definiscono simili operazioni come “razionalizzazioni”, mirate a riorganizzare le reti fisiche. Per cittadini e imprese, tuttavia, queste scelte si traducono spesso in una ulteriore riduzione dei servizi e in maggiori difficoltà nel mantenere un rapporto diretto con gli istituti di credito. I servizi online, ormai molto diffusi, non sempre riescono infatti a sostituire l’assistenza in presenza. Inoltre, il crescente numero di truffe informatiche sta spingendo una parte sempre più ampia della clientela a ricercare un interlocutore fisico, in controtendenza rispetto alla digitalizzazione spinta.
La notizia, ancora in fase di approfondimento nonostante sia stata sostanzialmente confermata dai vertici bancari, sta già suscitando vibranti polemiche in ambito sindacale. Non sono ancora state definite le eventuali modalità di opposizione, che potranno essere valutate dagli organi confederali nei prossimi giorni. È attesa una reazione che, secondo le prime valutazioni, potrebbe risultare significativa e tale da rimettere in discussione progetti considerati da molti poco adeguati al contesto territoriale e alle esigenze della popolazione.