Italians

05-12-2025 10:36 -


Una corrispondenza dal Canada

di Marzio Pelù, journalist

TORONTO - Le tue radici non le spezzi mai. Puoi finire anche in capo al mondo, ma quella linfa che ti scorre nelle vene, non va perduta. Non lo cambi il Dna. Ed è così anche per tutti gli Italians in Canada che sono - fra cittadini italiani residenti qui e italocanadesi o canadesi di origine italiana - la bellezza di 1 milione e 546mila e 390: il 4,3% della popolazione totale, secondo il censimento del 2021. Di questi, quasi 470mila vivono nell'area metropolitana di Toronto: il 7,1% degli abitanti della più grande città del Canada. Un piccolo "esercito", dunque, che però ha faticato, e non poco, a farsi largo in un Paese diffidente: un Paese che inizialmente, quando cominciarono ad arrivare i primi immigrati dalla Penisola tra la fine dell'800 ed i primi anni del '900, non li vedeva di buon occhio questi Italians.



Alieni nemici. Ma loro, caparbi e tenaci, si sono si sono fatti strada, senza mai rinnegare le proprie origini ma, anzi, rivendicandole, e portando l'italianità (in tutte le sue declinazioni... cucina in primis!) negli angoli più remoti di questo immenso Paese, il secondo al mondo - dopo la Russia - per estensione geografica. E hanno resistito, gli Italians, anche quando, durante la seconda guerra mondiale, la loro nuova "patria" li ha definiti "enemy aliens" (alieni nemici, neanche fosse un film di fantascienza...) soltanto perché originari di un'Italia che nel frattempo era diventata fascista. Allora, più di 30mila "Italian enemy aliens" persero quanto avevano costruito in anni di fatica e sudore. Case, terreni. Tutto. E molti di loro (circa 600) finirono nei campi di concentramento canadesi.



La riabilitazione. Poi, con la fine della guerra, è arrivata anche la loro riabilitazione e si sono rialzati, gli Italians, affermandosi in pochi decenni in tutti i settori, dall'edilizia all'alimentare, dalla ristorazione all'agricoltura fino all'industria. E nel maggio del 2021 - un po' tardino, a dire il vero... - l'allora primo ministro Justin Trudeau ha chiesto ufficialmente scusa, a nome del Canada, alle famiglie degli italiani internati negli anni '40 del secolo scorso, riconoscendo altresì l'enorme contributo dato dalla comunità "azzurra" alla crescita del Canada.

Joe Volpe, onorevole editore. Tanti sono stati gli italo-canadesi che si sono imposti sulla scena politica, come l'onorevole Joe Volpe, originario di Monteleone di Puglia, emigrato da bambino in Canada negli anni '50 e diventato, nei primi anni 2000, ministro federale dell'Immigrazione al culmine di una lunga carriera parlamentare. Oggi è orgogliosamente l'editore del Corriere Canadese, l'unico quotidiano italiano in forma cartacea, digitale e web che dal 1954 arriva nelle case degli italo-canadesi.
Come Volpe, tanti altri Italians hanno avuto ruoli politici di rilievo, Anthony Rota ad esempio, che nel suo discorso di insediamento da Speaker della House of Commons (un ruolo corrispondente a quello del Presidente della Camera dei Deputati in Italia, che Rota ha svolto dal 2019 al 2023) ha voluto salutare, parlando in Italiano, i poco più di mille abitanti del piccolo borgo calabrese che diede i natali ai suoi nonni. Anche nella nuova legislatura guidata dal primo ministro Mark Carney lo Speaker della Camera è un italo-canadese, Francis Scarpaleggia: suo nonno era un barbiere italiano emigrato a Montreal, Quebec.

Niagara tricolore. E sono tanti, ancora, i parlamentari italo-canadesi. Ma ci sono Italians anche ministri provinciali, consiglieri comunali e sindaci, come quello di Niagara Falls, Jim Diodati (la sua famiglia è originaria di Caserta) che in occasione della vittoria dell'Italia agli Europei di Calcio, nel luglio del 2021, ha fatto illuminare le cascate più famose del mondo di bianco-rosso-e-verde, e continua a farlo ogni anno in occasione della Festa della Repubblica Italiana, il 2 Giugno. Perché l'orgoglio italiano non muore mai. Resiste sempre, anche a settemila chilometri di distanza e con un oceano di mezzo. Che poi è azzurro anche quello, no?